Considerato un vero e proprio "cult" dell’orologeria subacquea il Plongeur N.1 della Paul Picot è, tra i modelli d’alta gamma dedicati alle immersioni, uno dei più originali ed apprezzati sia per le qualità estetiche che per le prestazioni offerte. Di impostazione particolarmente robusta, realizzato tutto in acciaio con superfici lavorate a specchio (anche se la Maison rende disponibili versioni in oro o acciaio ed oro dalla vocazione più mondana), dietro la sua aria raffinata batte, infatti, il cuore di un autentico subacqueo, attento a mettere in pratica tutti i canoni espressivi che caratterizzano questa tipologia orologiera. Il dato d’impermeabilità, con quei 300 metri dichiarati sul quadrante e sul fondello, parla chiaro; e parlano ancora più chiaramente i particolari strutturali che lo rendono uno strumento d’alta prestazione facendogli meritare l’appellativo "professionale". Tra essi citiamo l’immancabile corona avvitata, personalizzata e protetta da due sporgenze laterali, il fondello fissato a vite e il vetro in zaffiro inscalfibile, perfettamente livellato al piano della lunetta.
Elegante e insolito il design della cassa che fa ricorso a volumi importanti e squadrati tesi a dar vita ad un insieme robusto ed affidabile, ma nello stesso tempo forte di un’estetica esclusiva. Un elemento di spicco è rappresentato dalla lunetta girevole unidirezionale: realizzata in acciaio e vetro zaffiro colorato, con scala sessagesimale e punto trattato al tritio, si avvale di un’interessante linea piatta, dalle dimensioni piuttosto ampie, che ha il potere di caratterizzare l’orologio in termini definitivi rendendolo immediatamente riconoscibile.
Obbedisce all’impostazione d’insieme, mista di sportività ed eleganza, il bel quadrante nero con datario al 3, importanti indici geometrici e lancette sovradimensionate, tutti ampiamente trattati al tritio.
Prestigioso e all’altezza della realizzazione il movimento adottato: si tratta di un meccanico a carica automatica (21 rubini, 28.800 alternanze orarie, sistema antiurto Incabloc, rotore montato su cuscinetti a sfere) che può fregiarsi del titolo di cronometro rilasciato dal Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres.
Interessante e impeccabile nella realizzazione dei dettagli è, infine, il bracciale in acciaio che lo completa, dotato di maglie squadrate snodabili e – oltre alle solite prolunghe per indossare l’orologio sulla muta – di un’eccellente chiusura déployante tripla con fermaglio di sicurezza personalizzato.
Vale la pena ricordare che ogni modello è numerato e fornito, assie
me al certificato di cronometro, anche di un’attestazione che riguarda l’avvenuto controllo della sua impermeabilità nominale.
• LE DIMENSIONI: altezza, anse comprese: 43 mm; larghezza, corona compresa: 43,3 mm; diametro della cassa: 38,8 mm; spessore: 10 mm; peso complessivo: 122,8 g.
• PREZZO: 4.905.000 lire.
Per arricchiere la cultura su questo splendido orologio vi allego delle scansioni fatte dalla rivista "L'orologio del 1991"
PAUL PICOT SUB 200 mt PROFESSIONALE - ANNO 1976-
Tratto da
www.orologi.itdi Cesare Ruotolo
Costituitasi come società nella metà degli anni Settanta del Novecento e quindi nel pieno del "furore elettronico" che ha sconvolto l'orologeria svizzera, la Paul Picot S.A. sceglie di andare controtendenza proponendo segnatempo meccanici dal design classico e funzionale, solidi esemplari di qualità, anche complicati, che riescono a personalizzare al massimo gli affidabili movimenti ETA che solitamente li animano. Non fanno eccezione i modelli da immersione, presenti fin da subito nel catalogo della Casa svizzera, fondata dall'italiano Mario Boiocchi, con sede attuale a Le Noirmont, nel Cantone del Giura. Il primo "diver" infatti è del 1976: si tratta di uno "swiss-chronometer sub professional da profondità", antenato dell'attuale Paul Mariner III, che, appena nato, in virtù delle sue caratteristiche di eccellenza, sponsorizza il primo Campionato Italiano di Fotografia Subacquea. Il dato tecnico che rendeva unico questo modello, oltre al fondello e alla corona a vite che consentivano di raggiungere un grado di impermeabilità pari a 20 atmosfere di pressione, era il dispositivo antigraffio da avvitare sulla ghiera girevole unidirezionale atto a proteggere il vetro del quadrante, in plastica come consuetudine per l'epoca - verrà sostituito dal cristallo zaffiro con la seconda versione negli anni ‘90 - e che andava svitato una volta riemersi in superficie. Altro dato tecnico da non sottovalutare la certificazione cronometrica del COSC, una caratteristica che può sfoggiare ancora oggi, dopo quasi quarant'anni di produzione ininterrotta, nella versione Paul Mariner III.
Corona grande a vite e protetta dalle spallette
Fondello a vite
Movimento Eta 2824 rifinitissimp e Personalizzato
Versione con Dot ghiera Rosso
Versione al Quarzo con una interessante protezione per la ghiera. Questa soluzione adottata nel 1976 era tra le più innovative...
Analizzando meglio la "soluzione" tecnica, posso affermare che è un accessorio veramente utile.
La protezione si avvita alla ghiera dell'orologio in senso contrario alla rotazione della stessa, questa soluzione permette di non forzare sul cricco in fase di svitamento.
Come si può notare, la ghiera ha lateralmente una scanalatura che serve a dare grip con l'utilizzo dei guanti e nel contempo serve da filettatura per il Proteggi Ghiera
Infine due foto del quadrante :
Edited by Hydroman - 17/12/2015, 00:12