Perche' non approfittare e non tentare di correggere alcune leggende metropolitane che circolano sull'elio? I giornalisti non hanno colpe, si tratta spesso d'informazioni che vengono "rilasciate" da insospettabili esperti che magari saranno pure stra-esperti di orologi ma che di fisica, subacquea e altre amenita' simili non capiscono un piffero.
Ricordo che quando ho cominciato ad utilizzarlo, circolavano convinzioni granitiche anche fra "addetti ai lavori" che non avevano alcuna fondatezza.
Una delle piu' clamorose era la storia della "stratificazione" delle miscele a riposo e l'altra abnorme era che l'elio "passava attraverso i metalli".
Naturalmente si tratta di due frescacce prive di qualsiasi fondamento in fisica teorica ed anche nel mondo empirico. Se l'elio "penetrasse la struttura cristallina di un metallo, la fusione a freddo si potrebbe fare nella cucina di casa con le pentole della pasta....
In realta l'elio, un gas inerte come l'azoto per il metabolismo umano (e' assolutamentre inesatto dire che non ha effetti sulla fisiologia umana) e' semplicemente molto volatile per via della sua "leggerezza" atomica. E' assai smilzo, per cosi' dire, e dove una molecola di aria o di acqua di solito si ferma (ad esempio in una giunto meccanico fabbricato dall'uomo) lui anche se con difficolta' prima o poi riesce a passare. Ecco spiegato l'arcano: le guarnizioni non riescono ad impedire all'elio di passare in quantita' piu' o meno moderate. Giammai l'elio puo' passare nella solida struttura cristallina di un metallo come l'acciaio od anche di uno spesso vetro. Immerso in un'atmosfera assai carica di elio (negli ambienti pressurizzati subacquei generalmente l'elio e' il gas a piu' alta percentuale nella miscela respirata) spesso per intere settimane, e' molto probabile trovare un po' di elio dentro l'orologio. Quale e' il problema? In realta' il problema e' assai banale, per uscire quell'elio ha bisogno di molto tempo addirittura maggiore di quello che ha impiegato per entrare (le ragioni sono semplici, non le evidenzio per non appesantire troppo l'esposizione). Un tempo che molti anni fa, per come erano fatti i profili decompressivi (assai piu' ripidi di quelli attuali), poteva provocare la fuoriuscita del vetro dalla sua sede perche' la tenuta in sede era garantita solo per pressioni positive e non per negative.
La soluzione della cosiddetta "valvola per l'elio" tra tutte quelle possibili, e' assolutamente la piu' grossolana, banale ed insicura, aggiungendo una via d'acqua al manufatto. Molto piu' raffinate sono le soluzioni di Seiko od altri costruttori che hanno preferito orientarsi su profili di guarnizione tali da non opporsi ad una pressione inversa o molto piu' banalmente a costruzioni in grado d...

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