Replying to Philip Watch Teknodiver 1000

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  1. Posted 31/8/2013, 23:55
    Anno 1997 Renzo Rufini scriveva....
    "A più di trent’anni di distanza dal famoso Caribbean, il modello subacqueo che più di ogni altro ha contribuito a dare notorietà alla Maison di Bienne, la Philip Watch continua a consolidare la sua tradizione nel campo dell’orologeria da immersione. A parlarcene è un bellissimo modello professionale, il Teknodiver"

    p10204381



    Seguendo una linea evolutiva attenta a combinare tradizione e modernità, la Philip Watch ha dato vita, in questi ultimi anni, ad una collezione che ha saputo spaziare dal classico allo sportivo. Il merito è di una produzione vivace e propositiva che, senza tralasciare mai qualità e livello tecnico, è riuscita a mostrarsi perfettamente in linea con l’evoluzione del gusto e delle mode.

    Nonostante questo eclettismo realizzativo, che l’ha portata dai cronografi sportivi o di stile rétro fino alle raffinatezze dell’orologeria da donna, la Maison di Bienne ha, però, mantenuto intatta nel suo cuore una particolare predilezione per l’orologeria subacquea. È un "debole", questo, che affonda le radici nella sua storia e risale all’inizio degli anni Sessanta quando, sfruttando una felice serie di intuizioni tecniche ed estetiche, venne presentato il primo Caribbean. È sul successo di questo orologio, e sulle sue riedizioni, che la Casa ha costruito parte della sua fama: su di esso e su una serie di altre accattivanti creazioni che, dai Marine 90 ai Seahorse, ne hanno saputo ribadire la vocazione marinara.

    Ebbene, oggi, a tre anni dal 2000, con il settore orologiero in pieno fermento tecnico e produttivo per il grande salto epocale, la Philip Watch ricomincia ancora dal mare e, con la volontà di scrivere un nuovo e originale capitolo nella storia dell’orologeria subacquea, presenta il Teknodiver, un modello da immersione professionale.

    Anche per essi, come sempre accade nelle realizzazioni della Maison, la volontà è stata quella di sottolineare i contenuti di una ricerca stilistica e caratteriale, armonizzando in maniera convincente tradizione e livello tecnologico con bellezza del design e cura dei particolari. In altre parole, quella stessa filosofia creativa che ha fatto le fortune della Philip Watch in questi anni e che, tra classicità e sperimentazione, ha offerto al pubblico orologi sportivi e raffinati.

    ll modello che vi presento in queste pagine, ineccepibile sia per qualità estetiche che strutturali, sono l’attuale punto di arrivo di quel percorso volto a scoprire i nuovi orizzonti dell’orologeria sportiva. Nonostante si tratti, infatti, di esemplari destinati ad un uso sportivo, il Teknodiver c non fan che mostrare una profonda cura per il look e l’estetica. A convincerne è lo standard realizzativo d’insieme, accompagnato da uno spessore tecnologico che, in un caso come nell’altro, non lascia spazio ad interpretazioni diverse. Insomma, il consueto stile Philip Watch, fatto di immagine e sostanza e indirizzato a chi all’orologeria chiede qualità e affidabilità, senza rinunciare al piacere delle cose belle.

    Teknodiver, o del dopo Caribbean

    Personalità spiccata, indossabilità e contenuti tecnici non mancano nel Teknodiver, il cronografo subacqueo impermeabile fino a 1.000 metri, destinato a recitare, all’interno della collezione Philip Watch, il ruolo fino ad oggi occupato dal mitico Caribbean. A caratterizzarlo, come nel caso del suo predecessore, è un impianto d’insieme complesso e ben studiato che, oltre ad un’ineccepibile tenuta in immersione, rende l’orologio gradevole esteticamente e facile da indossare. Il merito è dato principalmente dall’adozione di volumi morbidi e dimensioni "contenute" (42 mm di diametro; 17 mm di spessore) che, grazie anche alla sapiente lavorazione delle superfici, danno vita ad un orologio di aspetto sostanzialmente normale. Chi conosce l’orologeria subacquea sa che questa è una dote rara e difficilmente attuabile, tanto più che le contromisure strutturali all’impermeabilità richiedono, quasi sempre, scelte di ordine batiscafico. Nel caso del Caribbean, ad esempio, i mille metri di impermeabilità erano ottenuti ricorrendo ad una classicissima cassa monoblocco in acciaio, supportata da un sistema di doppie guarnizioni per la corona, un vetro a curvatura batiscafica e una sospensione destinata a proteggere il movimento all’interno della cassa. Il Teknodiver supera, tranquillamente, queste soluzioni classiche, evitando di far ricorso ad una cassa monoblocco e facendo affidamento su un principio costruttivo semplice ma geniale, basato su un recente brevetto sviluppato dalla Maison: un sistema composto da due serie di guarnizioni che tengono il vetro minerale, proverbiale punto debole negli orologi subacquei. Una di esse, posta in posizione anulare rispetto al vetro, reca dei canali verticali che, durante l’immersione, permettono il passaggio dell’acqua fino al punto in cui sono alloggiate le altre. Per un principio fisico ben noto, queste ultime aumentano la loro tenuta stagna con l’aumentare della pressione; lo stesso fa l’altra guarnizione, la quale, grazie al suo comportamento a membrana, fa sì che la pressione trovi modo di distribuirsi oltre che sopra anche intorno al vetro, eliminando gli inconvenienti da schiacciamento ed esplosione determinati dalla resistenza del l’aria nell’orologio e dalla differenza tra pressione interna ed esterna. Sommando la funzione di questo sistema (che annulla una buona parte della pressione esercitata dalla colonna d’acqua sull’orologio) con quello tipico di fondello, corona e pulsanti a vite, il modello riesce a raggiungere agevolmente i 1.000 metri di profondità. In fase di decompressione, poi, gli stessi canali, previsti nella guarnizione che "abbraccia" il vetro, permettono all’acqua di fuoriuscire lentamente senza esercitare forza dal basso verso l’alto. Il tutto, visto in termini costruttivi, fa sì che da un lato possano essere usati vetri standard e dall’altro diminuisce la necessità di corazzare l’orologio. Il Teknodiver, inoltre, nella versione con bracciale in acciaio e quadrante nero, prodotta in una serie limitata a 500 esemplari, si avvale anche di un interessante fondello munito di scanalature a raggiera che rappresenta un’intelligente soluzione ai problemi dati a chi indossa orologi così "corposi". Si tratta di un sistema basato su piccoli tubi, con aperture verso l’alto e il centro, saldati alle scanalature che, oltre a permettere il defluire del sudore accumulato tra il polso e il fondello, riduce la superficie di appoggio permettendo all’aria di circolare. Il tutto risulta quanto mai comodo e ideale, soprattutto perché dà vita ad un ambiente poco umido, che previene la moltiplicazione dei batteri e riduce i rischi di allergie.

    Ma il Teknodiver non è soltanto questo: è anche estetica, accuratezza realizzativa e affidabilità meccanica. E se come subacqueo riuscirà sicuramente a mostrarsi all’altezza della fama del Caribbean, come orologio nel suo insieme lo ha già ampiamente superato. L’impatto visivo che regala il suo design, la perfetta sabbiatura dell’acciaio delle sue superfici e l’attenzione prestata a certi particolari come il look dei quadranti, non lasciano dubbi. È ben studiato e in linea con la forma arrotondata della cassa il motivo che caratterizza la lunetta girevole unidirezionale; sono ben realizzati e disegnati, oltre che facili da usare, i pulsanti e la corona a vite; altrettanto accattivanti, infine, i coloratissimi e freschi quadranti con contatori multicolori, proposti in nero – nella versione in serie limitata – blu o arancione. Su di essi troviamo la scala tachimetrica, il datario al 3, le ore crono al 6, i piccoli secondi al 9 e i minuti crono al 12.



    Di ottima fattura anche il bracciale, in acciaio satinato, della versione prodotta in serie limitata e i cinturini in pelle, con cuciture in contrasto, dei modelli base: tutti corredati da una fibbia déployante personalizzata e con fermo di sicurezza arricchita, nel caso del bracciale, da una prolunga che permette di indossare l’orologio anche sopra una muta.

    Per animare questa macchina da immersione è stato scelto un affidabilissimo movimento meccanico a carica automatica calibro Valjoux 7750.

    Ecco i prezzi dell'epoca:

    -Teknodiver Edizione Limitata, cassa e bracciale in acciaio, quadrante nero, ref. 8243960015 L. 2.690.000

    - Teknodiver, cassa in acciaio, cinturino in pelle, quadrante blu, ref. 8241961025 L. 2.390.000

    Recensione personale (di andrea-bonsai)

    Era da un po di tempo che mi frullava in testa di prendere un diver crono. Ma questo doveva avere delle caratteristiche precise: molto professionale, particolare, con soluzioni innovative e non banali, meccanico. Il tutto dentro un limite di budget, che è poi quello dei PMW.
    Per cui ho incominciato a fare le mie ricerche in rete, molto approfondite. E’ alla fine trovo due pretendenti : il Sector crono diving team e il Philip watch teknodiver. Diciamo subito che sono due orologi fuori produzione da poco tempo, e il loro listino era abbondantemente sopra il limite dei PMW : entrambi intorno ai 1300 Euro. Del teknodiver pero’ ne esistono tre versioni ( che poi vedremo), ma come spesso accade, a me ne piace solo una, che è la piu’ difficile da reperire in quanto una special edition. In realta’ io non sono legato alle SE, ma questa mi attirava proprio per il design del quadrante.
    Passiamo ora alla recensione dell’ orologio incominciando dall’analisi del quadrante :



    come potete notare ci sono i tre subdial classici del valjoux 7750 che indicano le ore cronografiche, i secondi continui ad ore 9 ed i minuti crono. I colori dei quadrantini sono sobri, non accesi, e rendono il quadrante movimentato ma senza eccessi. Gli indici sono applicati e bordati con le stesse caratteristiche delle lancette. Molto classica la lancetta dei minuti, particolare quella delle ore,ricorda quelle “mercedes”. Il quadrante ha la scala tachimetrica interna, ed ha due tipi di lavorazioni : la parte esterna è liscia ed opaca, mentre la parte centrale è lavorata ad onde. E’ presente sul quadrantino delle ore crono la dicitura Limited edition. Completa il tutto un pescetto sopra il giorno del mese ( unica concessione del datario).Il tutto risulta molto armonico e proporzionato. Ovviamente compare anche la dicitura “1000 mt”, sul cui significato ci soffermeremo piu avanti.
    Il quadrante è coperto da un bellissimo vetro zaffiro con trattamento anti riflesso.
    La ghiera è monodirezionale, con numeri incisi.La forma a stella, oltre ad essere gradevole, contribuisce a snellire otticamente il diametro di questo diver, che comunque di suo non è eccessivo : 42 mm esclusi corona e pulsanti.
    Quest’ultimi elementi sono ovviamente tutti a vite, con un design e sfaccettatura che ne permettono un facile utilizzo e una presa sicura, come deve essere per un professionale:

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    Passando al fondello (anch’esso avvitato) troviamo varie incisioni,che hanno lo scopo di essere la “carta d’identita’ ” dell’orologio: a colpire sono pero’ i due Patent, unodei quali sta a rimarcare la geniale soluzione che la Maison ha escogitato per rendere l’orologio impermeabile a 1000 mt. :

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    Quindi, prima di proseguire sugli altri aspetti dell’orologio, vediamo la soluzione tecnica delle 100 atmosfere.
    Philip Watch ha sfruttato un principio semplice delle leggi dell’idrodinamica, ed ha costruito tre guarnizioni nella zona vetro, che poi è la parte piu delicata di un diver, per evitare l’esplosione di questo.
    Essenzialmente ha messo una prima guarnizione intorno al vetro; questa guarnizione pero’ è tutta scanalata ( come fosse intagliata verticalmente) : questo permette all’acqua di entrare nelle scanalature. Una volta entrata pero’, l’acqua viene bloccata da due guarnizioni perpendicolari al vetro. Cosi’ il vetro subisce la pressione dell’acqua sia sulla faccia esterna sia su i suoi lati, e questo impedisce al vetro di esplodere; inoltre la pressione stessa fa aderire le altre guarnizioni maggiormente allo zaffiro stesso, aumentando l’efficacia alla tenuta.
    Qui sotto foto dettagliata del brevetto e relativa spiegazione:

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    Il brevetto del Teknodiver


    "Il brevetto Philip Watch, che permette al Teknodiver di raggiungere i 1.000 metri di profondità senza ricorrere a scelte strutturali di ordine batiscafico, è basato su un sistema di guarnizioni che, come mostra lo spaccato pervenutoci dai laboratori della Maison, tengono il vetro minerale.
    Una di esse (3), posta sulla carrure in posizione anulare rispetto al vetro (2), reca dei canali verticali che, in immersione, permettono il passaggio dell’acqua fino alle due guarnizioni concentriche (4). Sfruttando un principio fisico ben noto, queste ultime (4) aumentano la loro tenuta stagna con l’aumentare della pressione; lo stesso fa l’altra (3), la quale, grazie al suo comportamento a membrana, fa sì che la pressione si distribuisca sopra e intorno al vetro (2), compensando la differenza tra pressione interna ed esterna e annullando i problemi di schiacciamento ed esplosione determinati dalla resistenza dell’aria nell’orologio."

    Chiudiamo la descrizione del fondello facendo notare che c’è un patent anche per esso ( ma di cui non ho trovato notizie in rete) e il numero dell’edizione limitata.
    Passando al bracciale, si puo notare che è ovviamente a maglie piene con un disegno tipo president dei vintage Seiko, con un attacco all’ansa con un design semicircolare. La claps riporta il nome della casa ed è presente l’estensione nella claps per la muta.

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    Le misure di questo mostro marino sono : 42mm di cassa, 17mm di spessore, peso 210 grammi.
    Il suo cuore pulsante, come anticipato, è un classico valjoux 7750: la scelta di questo automatico è dettata senz’altro da caratteristiche di robustezza legata al rapporto Qualita’/prezzo. Bisogna inoltre far presente che è un movimento stra-collaudato, e in un diver di queste caratteristiche, non ci poteva essere niente di piu azzeccato!
    Molto particolare anche la sua scatola e controscatola :

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    Come vedete il cuscino dove va alloggiato l’orologio è all’interno di una specie di clessidra metallica ; viene fuori semplicemente tirando leggermente: un sistema di sferette retrattili ( tipo funzionamento della click ball ma a pressione) permette il correto funzionamento. La controscatola è di alluminio spesso. Una particolarita’ : scatola e controscatola pesano 650 grammi!!

    Che impressioni ne ho tratto : Orologio molto comodo al polso nonostante le dimensioni ( soprattutto spessore) con la particolarita’ che il fondello ha delle parti in rilievo (visibili in foto) che aumentano il grip sul polso senza dare fastidio.E’ ovvio che cio’ è stato pensato per una migliore aderenza sulla muta, ma l’effetto è apprezzabile anche a pelle.
    Un ulteriore considerazione : io non sono un sub, ma faccio solo normali nuotate e un po di snorkling, ma mi piace avere un oggetto professionale costruito con delle specifiche tecniche di altissimo livello. Questo serve ad avere un orologio “robusto” nell’ utilizzo quotidiano senza farsi problemi, oltre che ovviamente al piacere della particolarita’ tecnica.
    Insomma, un orologio veramente professionale.
    Altra foto :

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    Un ultima notazione va alla Maison : la Philip Watch è una casa storica ( oltre 150 anni) nata da un Italiano e con un passato di orologi anche di rilievo ( vedi Carribean).Spesso snobbata dai piu ( a torto) ma con degli orologi che hanno un rapporto qualita’/ prezzo incredibili.

    Ecco le foto delle altre versioni (foto prese dalla rete):

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    e del suo quasi gemello Sector diving team:
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    Ora la recensione tratta dal libro PW:















    Spulciando la rete, mi sono reso conto che non esistono recensioni fatte da utenti esteri, quindi presumo che questo bellissimo orologio sia rimasto per lo più in Italia.
    Chissà se un giorno sarà ricercato anche all'estero ?
    Ultima considerazione...
    a tutti coloro che erano indecisi sul prenderlo, avete fatto uno sbaglio enorme. E' da prendere assolutamente !!!!! Fidatevi !

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